C’è Flavia, insegnante, Antonella, ex agente penitenziario e poi Giampiero, presidente di un’associazione. Sono solo tre dei circa 80 volontari impegnati a Cosenza nel dare una mano concreta alle persone in stato di bisogno durante l’emergenza coronavirus.
Si danno da fare nel confezionare i pacchi nella sede del Banco Alimentare della Calabria e nel consegnare gli alimenti a domicilio a tutte le famiglie in difficoltà.
“Per me è stata una bellissima esperienza, spero che duri anche dopo questa emergenza perché ha riempito di tante cose buone queste giornate altrimenti inutili” – ha dichiarato Flavia. Lei, come altri aspiranti volontari, ha contattato il CSV Cosenza perché desiderosa di aiutare le persone in questo momento così difficile.
Il Centro servizi, tra i promotori del protocollo d’intesa “Insieme #andràtuttobene” col Comune di Cosenza e ad altre realtà sociali del territorio, ha inteso coinvolgere molte persone nell’attività di confezionamento pacchi visto che, purtroppo, a causa delle restrizioni imposte dal governo per contenere il virus, è aumentata anche la povertà e le richieste agli enti assistenziali che fanno parte della rete del Banco Alimentare sono aumentate esponenzialmente.
In tutto sono stati confezionati 1770 pacchi in due settimane, 468 già consegnati alle famiglie. Un lavoro enorme che è stato eseguito con entusiasmo e voglia di fare da numerosi volontari facenti parte di diverse associazioni e gruppi informali e da almeno 17 cittadini che hanno scelto di fare volontariato nel corso di questa emergenza.
“Fare volontariato aiuta ad entrare in contatto con realtà che molti preferiscono ignorare” – ha affermato Antonella. I volontari hanno in media 40, 45 anni di età e sono, in egual misura, uomini e donne con in comune la passione per l’altro.
“Essere qui è un atto dovuto, un dovere civico” – sottolinea Antonello, mentre Emilio ci lascia un suo pensiero dal sapore filosofico“tanti io danno origine ad un noi concreto, più siamo, meglio facciamo e meno facciamo”.
E poi ci sono Giampiero, Francesca, Angelica, Ada, Sara e tantissimi altri, ognuno con la propria storia e la propria esperienza. Cercheremo in modi differenti di raccontarle per restituire, in questa terribile situazione che ci fa sentire spesso soli e ingabbiati, spaccati di umana solidarietà.