Le due Associazioni Teniamoci per Mano e Birdland hanno dato vita, nel 2009, al Centro di Aggregazione Giovanile di Praia a Mare. In questi tre anni e mezzo i volontari hanno operato a favore delle fasce più deboli della comunità, occupandosi di accoglienza di diversamente abili, dei giovani del territorio e di sostegno alle famiglie in situazioni di disagio attraverso le attività del Banco Alimentare.
Il tutto finanziato dalle stesse Associazioni grazie alla generosità di tante persone che hanno contribuito con offerte e partecipato agli eventi pubblici organizzati da Teniamoci per Mano e Birdland. Presso il Centro, aperto dalle 9.00 fino alle 20.00, si svolgono diverse attività tra cui laboratori musicali, dopo scuola, iniziative di integrazione. Purtroppo queste attività, per il momento, non possono proseguire perché il Comune di Praia a Mare, proprietario della struttura, ha deciso di destinare i locali ad altre attività.
“Il Comune che ci ha ospitato gratuitamente finora” – è riportato in una nota dell’Associazione Teniamoci per Mano – “ha deciso di attuare altro, di dar vita ad un altro progetto, gestito da dipendenti comunali, sappiamo questo e solo questo, non abituati come siamo a raccogliere le voci dei corridoi, che, per la verità, sono assolutamente tante e diverse tra loro. Ci spiace certo, ci spiace e molto, ma siamo pronti a ricominciare altrove. Nessuna risposta di forza alla lettera che in poche righe comunica di lasciare lo stabile entro e non oltre la data del 20 marzo 2013, data in cui scade la convenzione che ci permetteva l’uso della struttura, nessuna ribellione, il silenzio che spesso diventa assordante e ancora di più. Stiamo già sistemando le nostre cose, la nostra storia chiusa nei cartoni che saranno riaperti presto, prestissimo e quella storia riprenderà il suo corso, i sogni devono vivere e noi stiamo raccogliendo ogni energia possibile per dare respiro ad ognuno di quei sogni. Certo, resta l’amarezza di aver creato quel posto dal nulla, di averlo curato come fosse una casa, di averci vissuto come si vive in famiglia, di aver raccolto ragazzi e adulti e diversamente abili, insieme in un confronto di continua esperienza condivisa. Resta l’amarezza di togliere al nostro paese un’opportunità che ci sembrava di notevole spessore e che raccoglieva il consenso unanime di ogni abitante del posto e del territorio limitrofo. Attraverso la pagina di Facebook poi, eravamo diventati punto di riferimento anche di altre realtà associative con cui abbiamo intrapreso percorsi comuni…ma tutto ricomincerà, solo in un altro posto, in un altro paese. Ci sta arrivando il sostegno di tantissime persone, si sta creando una rete di solidarietà che ci arriva da più parti e le emozioni sono intense, forti. Forse ci aspettavamo un briciolo di attenzione in più, abbiamo svolto finora un servizio sociale importante e ci siamo resi disponibile con l’Ente che ci ha ospitato in ogni occasione, ma probabilmente i loro progetti saranno sicuramente più elevati e di notevole spessore e per questo siamo felici, quanti più servizi arrivano in un territorio meglio è per tutti, con l’augurio di lunga vita a quel posto così tanto amato da noi e rispettato dai ragazzi che lo hanno frequentato”.