Femminicidi. Riflessione di Mondiversi

Femminicidi. Riflessione di Mondiversi

violenza sulle donneC’è qualche cosa che non funziona nel nostro sistema di contrasto alla violenza di genere. L’amara affermazione appartiene all’associazione Mondiversi di Corigliano Rossano a seguito della tragica fine di Domenica Caligiuri, 71 anni, uccisa dal marito 73enne a Mandatoriccio. Domenica è la quarantacinquesima vittima di femminicidio in Italia dall’inizio dell’anno, la terza in Calabria.

Un fenomeno che non conosce confini geografici, appartenenze sociali e condizioni economiche e che colpisce indistintamente le donne di ogni età. La storia matrimoniale dei due coniugi sembrerebbe essere stata caratterizzata da maltrattamenti, mai denunciati e sopportati tra le mura domestiche. Sembra che in passato ci sia stata qualche timida richiesta d’aiuto, senza esito.

Una storia che ci richiama ancora di più sulla condizione di solitudine ed isolamento nella quale si consumano la gran parte delle violenze domestiche e i casi di femminicidio. E si ribadisce che i femminicidi non sono il frutto di un raptus improvviso ed imprevedibile, ma la tragica fine di una escalation di violenze, a volte durate anni. Di fatto sono morti annunciate di donne che non si è stati in grado di proteggere.

“La lotta alla violenza sulle donne – scrive l’associazione in un comunicato – non si esaurisce con le manifestazioni, le panchine rosse, non si conclude con i convegni e con le fiaccolate. Ha bisogno, invece, di profondi mutamenti culturali, di strategie istituzionali nazionali e locali, di quotidiano supporto e sostegno alle vittime, di formazione continua degli operatori e delle operatrici, di programmi ed azioni costanti di sensibilizzazione e di prevenzione, di leggi e normative adeguate, di reti antiviolenza territoriali. Noi, invece, in Calabria, purtroppo, rimaniamo fermi. Il femminicidio della signora Domenica si compie a Mandatoriccio, nella nostra Sibaritide. Perciò non possiamo non interrogarci su cosa non funzioni nel nostro sistema di contrasto alla violenza di genere. Non possiamo sentirci assolti. La signora Domenica è vittima dell’autore del delitto ma anche di un sistema sociale e culturale incapace di darle il supporto di cui necessitava e di proteggerla. Esprimiamo vicinanza ai familiari ed alla comunità di Mandatoriccio. A Domenica un forte triste abbraccio”.

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