Prima la salute, prima la vita delle persone e poi l’economia. È uno dei punti cardine del manifesto per la salute elaborato dal Comitato per la cura e la salute di Cosenza e presentato, lo scorso 16 novembre, durante la protesta della Consulta dei beni comuni di Rende, davanti al Poliambulatorio di Quattromiglia, per garantire le cure necessarie a tutti, nei luoghi in cui si vive, e chiedere il rafforzamento dei presidi sanitari di zona.
In occasione dell’atto pacifico di rimostranza, il Comitato per la cura e la salute ha ribadito le sue cinque priorità: ricostruire il nesso tra salute e ambiente (non può esserci benessere in un contesto malsano, in un territorio inquinato); potenziare la sanità pubblica (le imprese sanitarie private possono essere convenzionate là ove forniscano un servizio complementare di supporto al pubblico); difendere i presidi territoriali esistenti e potenziarli attraverso una medicina di base; avviare una programmazione partecipata dei finanziamenti nazionali ed europei destinati alla salute e garantire la separazione dei presidi Covid dalle strutture ordinarie.
Per il Comitato, nato lo scorso mese di giugno, in questo particolare periodo emergenziale, il denaro pubblico proveniente dall’Europa, e non solo, deve sostenere i beni comuni e primi tra tutti il diritto alla salute e al benessere dei cittadini. L’ambiente salubre, la salute, la medicina di base, i laboratori di medicina di prossimità, i consultori familiari, la riorganizzazione dei servizi pubblici di supporto alle persone più fragili sono al centro della sua agenda politica. I promotori del Comitato, Nadia Gambilongo e Simone Sollazzo, si sono, inoltre uniti all’appello della Consulta dei beni comuni di Rende per chiedere a gran voce la presenza di Gino Strada in Calabria che finalmente è stata confermata.