Si è conclusa l’attività di monitoraggio e protezione dei nidi di Fratino (Charadrius alexandrinus) tra le coste calabresi nel corso del 2024. Individuato un maggior numero di nidi rispetto al 2023: 18 in totale tra versante ionico e tirrenico, contro le 7 nidificazioni accertate nell’anno precedente. Da registrare, inoltre, il numero crescente di individui svernanti, circa 40, che hanno scelto le foci di alcuni fiumi e torrenti calabresi durante il periodo di svernamento. Il Fratino risulta, ad oggi, una delle specie nidificanti costiere più minacciate in Europa: la popolazione italiana è, infatti, drasticamente diminuita negli ultimi decenni. Ecco perché monitorare il suo status in una regione, la Calabria, che offre condizioni potenzialmente idonee per la sua riproduzione, risulta particolarmente importante.
A portare avanti l’attività di ricerca in Calabria, per il quinto anno consecutivo, è il Gruppo Lipu (Lega italiana protezione uccelli) Fratino Calabria, che con 28 volontari ha monitorato 25 siti distribuiti tra Ionio e Tirreno, per un totale di 60 km di spiagge. Molte delle nidificazioni trovate in Calabria in questo 2024, tuttavia, non sono andate a buon fine. Le cause, per un buon 60%, sono imputabili a fattori di origine antropica.
“Questo è un dato su cui riflettere – scrivono i volontari di Lipu Rende – che merita di essere affrontato con soluzioni specifiche”. Pulizia meccanica delle spiagge, eccessiva urbanizzazione delle coste, rifiuti abbandonati, cani lasciati liberi, fuoristrada, quad e motocross, ma anche il calpestio delle spiagge e forme di turismo balneare poco rispettose dell’habitat, mettono a dura prova la conservazione di un ecosistema unico e delicato, a cui il Fratino è indissolubilmente legato. Tutte queste interferenze possono portare alla distruzione dei nidi o al loro abbandono da parte delle coppie impegnate nelle operazioni di cova.
L’obiettivo dei volontari Lipu non è stato solo quello di trovare i nidi e metterli in sicurezza, ma anche quello di salvaguardare questa specie dalle costanti pressioni alle quali è sottoposta. Non solo: tramite il profilo social “Salviamo il Fratino in Calabria” e diversi comunicati stampa, è stato portato avanti un lavoro di sensibilizzazione rivolto all’opinione pubblica, mentre ai comuni e agli enti preposti alla gestione di queste aree è stato inviato materiale informativo riguardante il Fratino. Un’importanze azione di sensibilizzazione è stata portata avanti anche nel mese di febbraio, quando la Lipu Calabria ha indirizzato una lettera a 55 comuni costieri della regione per informarli dell’imminente inizio dell’attività di monitoraggio sui nidi di fratino e suggerire alle amministrazioni locali le misure di protezione da mettere in atto per la salvaguardia della specie. Infine, il lavoro di censimento è servito ad arricchire i dati a livello regionale e di conseguenza nazionale, dato che il monitoraggio della popolazione nidificante è di massima importanza sia per effettuare una stima dell’abbondanza di popolazione e dell’estensione dell’areale di nidificazione.
L’attività di monitoraggio, quest’anno, è stata portata avanti in collaborazione con altre associazioni operanti sul territorio proprio nell’ottica di creare una rete estesa volontari in tutta la regione, in particolare come Auser Senza Barriere – Ardore (RC), La Rete di Squillace (CZ), Baia di Borea APS di Calopezzati (CS).