La LIPU a tutela dei cuccioli di capriolo nei boschi

La LIPU a tutela dei cuccioli di capriolo nei boschi

Non toccate i cuccioli di capriolo nei boschi, non sono abbandonati! L’allarme viene direttamente dalla LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli) Calabria e dalla LIPU provinciale di Rende in collaborazione con GLC LIPU Sila. Nella tarda primavera può capitare, durante un’escursione o una passeggiata nei nostri boschi, di imbattersi in piccoli di capriolo di pochi giorni o di alcune settimane, immobili fra la vegetazione, accuratamente nascosti dalle madri per difenderli da possibili rischi.

Soli, però, solo in apparenza. Infatti le madri, che danno alla luce i propri piccoli dagli inizi di maggio alla metà di giugno, si allontanano da loro (attuando una vera e propria strategia anti-predatoria), soltanto temporaneamente alla ricerca di cibo per poi ritornare ad accudirli. Evitare di toccarli o, peggio ancora, di spostarli in questa fase è fondamentale per la loro sopravvivenza, l’odore umano allarmerà la madre che non riconoscendoli smetterà di allattarli destinandoli a una morte certa. Prelevarli invece dal loro ambiente, come a volte si è spinti a fare pensando che il piccolo sia stato abbandonato, li condannerebbe a passare quasi certamente, tutta la vita in cattività cresciuti dall’uomo in apposite aree e centri di recupero, per le oggettive difficoltà legate alla loro reintroduzione in natura.

Rimanere in silenzio, allontanarsi con calma, non toccarli e non dar loro da mangiare, sono le azioni giuste da fare in situazioni simili, così come rimanere a distanza evitando di calpestare l’erba nelle vicinanze per non rendere più visibile il nascondiglio del cucciolo a possibili predatori. Si consiglia, solo qualora l’animale sembrasse ferito, di contattare la stazione forestale, la polizia provinciale o la Centrale Unica di Emergenza 112, segnalandone semplicemente la posizione ed evitando categoricamente di toccare con le mani i cuccioli e di prelevarli.

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