L’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato il rapporto intitolato Studio epidemiologico dei siti contaminati della Calabria: obiettivi, metodologia, fattibilità a cura di Pietro Comba e Massimiliano Pitimada.
La pubblicazione vuole informare (e non allarmare) sui 18 siti ad alto rischio presenti nel piano delle bonifiche redatto dalla Regione Calabria; non entra nel merito delle bonifiche e, pur chiamandosi rapporto, non vuole essere un lavoro conclusivo, bensì vuole porre all’attenzione del pubblico su questa importante tematica.
Documenti:
Studio epidemiologico dei siti contaminati della Calabria
Spiegazione capitoli Rapporto Istisan
I siti contaminati rappresentano un importante fattore di rischio per la salute umana. Su impulso del European Centre for Environment and Health di Bonn, parte dell’Ufficio Regionale Europeo dell’OMS (WHO European Regional Office), sono state sviluppate metodologie per valutare lo stato di salute delle popolazioni che risiedono nei siti contaminati. L’Italia ha contribuito a questo processo con il Progetto SENTIERI (Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e degli Insediamenti Esposti a Rischio da Inquinamento) coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità e sostenuto dal Ministero della Salute. I siti contaminati rappresentano un “effetto collaterale” dello sviluppo industriale e delle procedure adottate per lo smaltimento dei rifiuti industriali. La Regione Calabria ha effettuato una ricerca sistematica delle aree contaminate da bonificare ed ha costruito, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, la rete epidemiologica e di salute di popolazione a supporto della governance.
Il presente rapporto illustra obiettivi e procedure di un piano permanente di sorveglianza epidemiologica della popolazione residente nei siti contaminati della Calabria, nonché di un percorso di comunicazione con le comunità coinvolte, gli amministratori e i media.
Documenti:
Studio epidemiologico dei siti contaminati della Calabria
Spiegazione capitoli Rapporto Istisan