Dal mese di novembre il centro trasfusionale del presidio ospedaliero “Nicola Giannettasio” di Rossano non può accogliere, sebbene ve ne sia bisogno, i donatori di piastrine a causa di macchine e strumenti fuori uso. È quanto fanno sapere le Associazioni AVIS, Fratres e Croce Rossa Italiana. Pubblichiamo il comunicato stampa integrale.
Sulla Città di Rossano certamente brillano ancora tre stelle: sono i tre Gruppi di Donatori di sangue – piastrine – organi e quant’altro dell’AVIS, della FRATRES e della CROCE ROSSA ITALIANA, il cui operato è caratterizzato dalla spontaneità e gratuità personale, soddisfazione e felicità interiore, anche per riuscire ad onorare giovani memorie, ma questo spesso non basta a colmare le gravi mancanze del sistema sanitario. Dal mese di novembre, infatti, il competente staff di medici, infermieri professionali e tecnici del Centro trasfusionale del presidio ospedaliero “Giannettasio” di Rossano non possono accogliere, sebbene ve ne sia bisogno, i donatori di piastrine a causa di macchine e strumenti fuori uso. Nonostante le richieste di riparazioni inoltrate a chi di competenza le motivazioni di tale sfascio restano ignote. Nel lontano 1991 e seguenti si andava al nord per essere trasfusi oppure a Catanzaro con una dozzina di donatori di piastrine al seguito, oggi si trasferisce il paziente a San Giovanni Rotondo per una trasfusione di piastrine oppure dal CT di Rossano si chiamano tutti i CT della Calabria fino a quando si trova una sacca ed una autovettura con autista perché giunga quella sacca a Rossano e sperando che il paziente sia ancora in vita. E i costi? Fino a quando tutti i cittadini, dopo aver regolarmente pagato oltre il 60% del proprio reddito in imposte dirette ed indirette, decideranno anche di rinunciare a curarsi, avanza tempo. Può non piacere ai nostri amministratori, ma fortunatamente il volontariato continuerà ad essere presente laddove c’è bisogno.