Hanno partecipato in 40 tra avvocati, volontari, pedagogisti, sociologi, insegnanti, educatori, studenti universitari e pensionati al primo incontro del corso “Volontari per le misure di comunità” promosso dall’associazione LiberaMente a Cosenza nell’ambito dell’omonimo progetto SEAC (Coordinamento enti ed associazioni di volontariato penitenziario) sostenuto dalla Fondazione CON IL SUD.
Il progetto nasce per favorire il reinserimento sociale dei detenuti che devono scontare una pena prevista dalle misure di comunità e che, in alternativa al carcere, possono svolgere lavori di pubblica utilità o attività di volontariato. L’iniziativa coinvolge, nel Sud Italia, cinque associazioni tra cui LiberaMente e prevede la formazione dei volontari, il rafforzamento della rete tra le associazioni di volontariato penitenziario e la sensibilizzazione della società all’accoglienza delle persone in esecuzione penale esterna. Un’idea diffusa nell’opinione pubblica è che una società è tanto più sicura quanto più siano chiusi in carcere gli autori di reato.
In realtà il tasso di recidiva delle persone che scontano una pena detentiva è enormemente più alto di quello relativo a persone sottoposte a sanzioni non detentive. Solo il 19% dei condannati in esecuzione penale esterna commette nuovi reati, una volta estinta la pena, a fronte del 70% dei detenuti. Il corso vuole offrire ai partecipanti tutte le nozioni necessarie per affiancarsi, come volontari, agli operatori preposti alla gestione della misura al fine di facilitare l’inclusione sociale dei detenuti.
A Cosenza il corso sarà caratterizzato da altri cinque incontri (ogni sabato mattina alla Cittadella del Volontariato dal 20 gennaio al 17 febbraio) che vedranno come relatori avvocati, magistrati e referenti dell’UEPE (Ufficio Esecuzione Penale Esterna). Il percorso si chiuderà con una tavola rotonda con rappresentanti istituzionali sulla possibilità di dare attuazione concreta, sul territorio, alle misure di comunità.