IMMIGRAZIONE. Fiera di San Giuseppe. Le iniziative d’accoglienza a Cosenza

IMMIGRAZIONE. Fiera di San Giuseppe. Le iniziative d’accoglienza a Cosenza

fiera-in-mensaSi avvicina l’appuntamento con la Fiera di San Giuseppe, a Cosenza e diverse associazioni si stanno mobilitando per accogliere i migranti che giungeranno nella città dei Bruzi a metà marzo. Quest’anno, però, non ci sarà Fiera InMensa, ma due distinte iniziative “InMensamente… Fiera” e “Ferarammersa”. Pubblichiamo, di seguito, i comunicati dei due comitati promotori.

 

Fiera InMensa lascia spazio a InMensamente… Fiera

Per undici anni, dal 2002 al 2012, a Cosenza, durante la Fiera di San Giuseppe, la città si è mobilitata per accogliere i migranti che sopraggiungono in grande quantità: Fiera InMensa è stata l’iniziativa che ha insegnato in questi anni alla città di Cosenza come accogliere chi viene da lontano. Siamo convinti che questa esperienza sia stata davvero una cattedra dei piccoli e dei poveri per chiunque vi abbia partecipato. Fiera InMensa era promossa da un gruppo di realtà associative di vario genere che negli anni collaboravano per un unico fine. Un patrimonio di dialogo, differenze, servizio, accoglienza che non va disperso. Ma le differenze e le diversità di intenti, forse, sono prevalse negli ultimi anni, rendendo complicata la collaborazione, e rendendo, di fatto, terminata l’esperienza di Fiera InMensa. Poiché, però, non ci si vuole dimenticare dei tanti migranti che saranno a Cosenza nella settimana di San Giuseppe, Fiera InMensa lascia spazio ad altre iniziative che hanno il medesimo fine, ma che recheranno nomi diversi, per far nascere nuove ricchezze e nuove esperienze. Dal 15 al 19 marzo si svolgerà quindi InMensamente… Fiera, che raccoglie l’eredità di Fiera InMensa, dalla maggior parte delle organizzazioni fondatrici dell’esperienza. Con il rinnovato sostegno della Caritas dell’Arcidiocesi di Cosenza – Bisignano e del Banco Alimentare, l’Azione Cattolica, l’Agesci, Il MOCI, l’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, Calafrica, la Comunità Filippina, la Comunità Latino America, la Comunità Cinese, allestiranno il servizio mensa, il dormitorio, e l’ambulatorio medico nei capannoni dell’Area delle Ex Officine delle Ferrovie delle Calabro lucane di Via Popilia e in particolare in quelli delle associazioni Stella Cometa e MOCI. Le circa 25 parrocchie dell’hinterland cosentino, i gruppi scout, le associazioni, si stanno preparando con la distribuzione dei pasti, con l’allestimento del dormitorio, con la presenza di 100 volontari ogni sera. Pochi giorni prima (ne daremo notizia) si svolgerà un incontro di sensibilizzazione sul tema “Migranti: Emergenza, problema o risorsa?” perché pensiamo sia ancora necessario riflettere e confrontarsi su questi temi e che la sensibilizzazione culturale è prioritaria oltre al servizio di accoglienza. Siamo consapevoli del fatto che altre realtà si stanno mobilitando per una analoga iniziativa sempre nell’area delle Ex Officine di Via Popilia, ma siamo anche convinti che chiunque vorrà potrà trovare un suo spazio di impegno. La gente di Cosenza continua ad essere accogliente, anche se cambiano i volti, i nomi, le realtà impegnate.

Comitato organizzatore di InMensamente… Fiera
AGESCI, Azione Cattolica Italiana, Arcidiocesi di Cosenza – Bisignano, MOCI, Calafrica, Comunità filippina, Comunità Latino America, Comunità cinese, Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, con il sostegno di Caritas Italiana Arcidiocesi di Cosenza – Bisignano, Banco Alimentare e Stella Cometa Onlus. Recapiti: 0984/414713 – Sede MOCI.

Fera… ARA ‘MMERSA

Adesso dove andranno? Come sopravvivranno? Che fine faranno? Ci rimangono negli occhi i loro sguardi, nelle orecchie i racconti delle loro esistenze. E nella mente sono tante le domande che ci poniamo da oltre dieci anni, tutte le volte che ambulanti e migranti vanno via dalla nostra città, al termine della meravigliosa settimana di San Giuseppe. Per noi Fiera In Mensa ha rappresentato soprattutto questo: un’occasione per incontrare l’Altro, accoglierlo, condividere con lui o con lei il pezzo d’asfalto che in quei giorni ospita la sua attività. Soprattutto, ci siamo stati dentro per interrogarci e per vedere Cosenza aprirsi al mondo intero, così come la volle Federico II nel XIII secolo, quando la valle dei Bruzi, dopo terremoti ed incursioni corsare, tornò a ripopolarsi. Anche quest’anno rilanciamo il nostro impegno nell’ormai tradizionale manifestazione, ma stavolta abbiamo deciso di darle un nuovo significato: per noi sarà Fera… ARA ‘MMERSA. Vogliamo rovesciare i luoghi comuni, scavare nelle pieghe del medioevo contemporaneo in cui viviamo; soprattutto: capire, interrogarci. Insomma, ci sembra che l’accoglienza non basti più, in questa fase. Ecco perché avvertiamo l’urgenza di unire il sapere critico e la ribellione alla solidarietà. Ci piacerebbe provare, insieme a chi vive l’assurda negazione della cittadinanza e dei diritti, a “sbrogliare la matassa” intricata che costringe milioni di esseri umani provenienti da altre zone del pianeta a vivere in una condizione di schiavitù. La nostra è una provocazione che vuole portare alla luce le immancabili zone d’ombra di un cammino condiviso. Dopo tanti anni di attività avvertiamo la necessità di riavvolgere il nastro per ritornare, facendo tesoro dell’esperienza maturata, all’idea originaria. Vogliamo vivere una “Fera ara ‘mmersa” per porre al centro dell’attenzione non solo la Cosenza aperta, solidale ed ospitale, impegnata in un gioco di specchi che rischia di diventare illusorio ed autogratificante, bensì il contributo dato dai migranti allo sviluppo economico, culturale e sociale della nostra terra. Vogliamo vivere una “Fera ara ‘mmersa” per ringraziare i tanti fratelli e sorelle migranti che, vivendo e lottando insieme a noi ogni giorno, ci arricchiscono di nuovi saperi, colori e sapori e rendono più reale il sogno di una società Altra.
Analizzando i dati del Dossier Statistico Immigrazione 2012 (Caritas e Migrantes) scopriamo che quasi il 15% dei migranti lavora presso le nostre famiglie (750mila tra colf e badanti, l’85% degli occupati del settore), il 33% nell’edilizia e l’8,5% in agricoltura. Più dell’80% è occupato con qualifica di operaio con un salario nettamente inferiore agli operatori italiani. Numeri che peggiorano di molto, se consideriamo i migranti “non regolari”. Inoltre la presenza ed il lavoro dei migranti produce un saldo positivo nella nostra economia di 1,70 miliardi di euro. Focalizzando l’obiettivo sulla nostra terra ci viene facile comprendere la condizione vissuta dai migranti stagionali nella Piana di Gioia Tauro e di Sibari che, pur sostenendo un comparto fondamentale per la nostra economia come quello agrumicolo, vengono accolti in putride baraccopoli e retribuiti con salari ridicoli. Stessa cosa dicasi per il business del mattone, settore che va per la maggiore nella nostra città e che recluta sempre più manodopera migrante a basso costo e spesso in nero generando il paradosso di una classe operaia costruttrice di case e palazzi, che rimarranno inabitati per anni visto l’asfittico mercato immobiliare, che fatica a trovare un alloggio dignitoso. Gli esempi potrebbero essere ancora tanti ma è il momento di dire basta, di praticare le alternative possibili nel nostro quotidiano e nel frattempo pensare collettivamente alla progettazione degli scenari futuri. Ecco perché vogliamo vivere una “Fera ara ‘mmersa” che ci ricordi che i diritti dei lavoratori e la tutela ambientale vengono prima delle merci, degli utili e dei mercati, che la casa è un diritto prima di essere un investimento, che la diversità di cultura e di tradizioni è una ricchezza e non una minaccia. Da anni lavoriamo nell’area liberata dei capannoni delle ex Ferrovie della Calabria tra Via Popilia e Viale Mancini, con l’unico fine di restituirla alla cittadinanza sotto forma di Parco Sociale. Per la Fiera di San Giuseppe, insieme ad ambulanti, artigiani, artisti, operatori culturali laici del territorio, compieremo un ulteriore sforzo per renderla ancora più viva ed accogliente. Le manifestazioni che vi si svolgeranno, saranno incentrate sui temi del rispetto della dignità umana e dell’ambiente, della produzione e del consumo critico, solidale, sostenibile ed a rifiuti zero. Ecco perché costruiamo una FERA ARA ‘MMERSA. Da sabato 16 a martedì 19 marzo a Cosenza presso le ex officine delle Ferrovie della Calabria, Viale Mancini – Via Popilia.

Promotori:
Casa dei Diritti Sociali – Cosenza, Centro Culturale Arahma, Coessenza, Cooperativa Sociale Soccorso Speranza, Cpoa Rialzo, Gas Cosenza ‘Utopie Sorridenti’, Radio Ciroma, Studenti medi Cosenza, Terra di Piero, Ultrà Cosenza Curva Sud.

Info: http://ferarammersa.noblogs.org/.

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