TITOLO | 58° Rapporto annuale 2024 Intrappolati nella sindrome italiana |
AUTORE | CENSIS |
TEMI TRATTATI | Territorio, rappresentanza, welfare, reti, sviluppo, professionalità, lavoro, formazione, cittadinanza. |
SINOSSI | Il 2024 è stato un anno di contrasti per l’Italia: da un lato si registrano record positivi come l’aumento degli occupati e del turismo estero, dall’altro primati negativi come il calo delle nascite, l’aumento del debito pubblico e l’astensione elettorale. Tuttavia, un’analisi più profonda rivela una realtà più complessa: l’Italia è intrappolata in una “sindrome della medietà”, ovvero una stagnazione che impedisce sia crolli rovinosi che slanci di crescita significativi. L’Italia si trova a un punto di svolta: dopo anni di stagnazione e attesa, è necessario ripensare con decisione le strategie per sostenere la crescita economica e sociale. Il Paese ha iniziato a confrontarsi timidamente con le grandi trasformazioni in corso – dai salari e l’intelligenza artificiale, alla riforma dell’Unione Europea e al ricambio generazionale nelle imprese – ma fatica ancora a dare una direzione chiara al proprio sviluppo. Nel tempo, vari modelli di governo (tecnici, populisti, sovranisti, devolutivi) hanno fallito nel superare le incrostazioni del passato. Il corpo sociale, nonostante la fragilità, continua però a cercare un equilibrio tra cambiamento e continuità, tra individualismo e coesione collettiva. Dopo la ripresa post-pandemia, sostenuta dall’indebitamento pubblico, le prospettive di crescita si fanno incerte. La società italiana, in larga parte, continua a “galleggiare”, ma senza una rotta chiara rischia di restare immobile. Per avviare un reale sviluppo serve coraggio politico, visione e capacità di interpretare i bisogni e i desideri collettivi. L’Italia non è condannata al declino: è una società ibrida, ricca di contaminazioni culturali, con una forte identità plurale. Ma se resta chiusa in sé stessa e incapace di offrire opportunità di mobilità sociale, resterà prigioniera della sua stagnazione. Una crescita vera, invece, nasce in una società aperta e capace di assumersi rischi – anche a costo di confrontarsi con paure e resistenze. È tempo di andare oltre l’attesa e scegliere il rischio del cambiamento. |
REPORT COMPLETO E ALLEGATI | Rendiconto |
