Mind the Gap. Progetto nazionale ANTEAS anche a Rossano

Mind the Gap. Progetto nazionale ANTEAS anche a Rossano

“Mind the Gap” è un progetto di ANTEAS (Associazione Nazionale Tutte le Età Attive per la Solidarietà) nazionale, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Il progetto promuove misure per il contrasto della solitudine e del disagio sociale degli anziani con attenzione particolare al Gioco d’Azzardo Patologico (GAP), con interventi che mirano a prevenire il fenomeno del gioco d’azzardo e di aiuto nelle situazioni in cui si sia già instaurato.

Partner del progetto, che si realizzerà in 21 territori, è anche l’ANTEAS di Rossano. Si intende mettere in atto un’opera di prevenzione attraverso la sperimentazione di un lavoro in rete che consente di densificare le relazioni nella comunità, di promuovere la prossimità e la fraternità per coinvolgere le fasce della popolazione anziana, e non solo, più difficilmente avvicinabili dai servizi sociali, che vivono situazioni di solitudini involontarie e\o scivolamento verso situazioni di dipendenza, quali in particolare, il Gioco d’Azzardo Patologico (GAP).

Le modalità operative prevedono il coinvolgimento dei Ge.Co. (GEneratori di COmunità), figure di riferimento territoriale che saranno impegnate nella promozione di iniziative di collegamento tra le persone, le organizzazioni e le risorse locali. Tra queste risorse un ruolo rilevante è assegnato alle antenne sociali: baristi, parrucchieri, edicolanti, tabaccai, amministratori di condominio, giornalai, medici, cittadini i quali, mentre conducono normalmente le loro attività lavorative, possono svolgere una funzione di cura, di “radar”, di “sentinella”, e che, avendo un loro “talento sociale” e disponibilità, sanno cogliere fragilità e domande “deboli” e possono mettere in contatto le persone con la rete di attività del tempo libero, di volontariato presenti nel territorio.

Tali figure fungeranno da promotori delle varie attività previste nel progetto: i laboratori territoriali che offriranno occasioni di socialità e sviluppo di relazionalità (ballo, teatro, cucina tradizionale, orti sociali ecc.); le conversazioni individuali e di gruppo, le conferenze tematiche intorno ai temi della solitudine e delle dipendenze in terza età; l’elaborazione e la diffusione di una brochure informativa per una campagna di contrasto della solitudine degli anziani.

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