La Lipu interviene su realizzazione impianto eolico

La Lipu interviene su realizzazione impianto eolico

Il Coordinamento regionale Lipu (Lega italiana per la protezione degli uccelli) e la delegazione provinciale di Rende, presentano delle osservazioni al procedimento di valutazione di impatto ambientale avviato dal Ministero della transizione ecologica su richiesta dalla società RWE RENEWABLES ITALIA S.R.L, utile alla realizzazione di un impianto per la produzione di energia elettrica di tipo eolico denominato “Bruzio”, della potenza nominale di 70 MW, costituito da 10 generatori eolici aventi una potenza unitaria di 7,0 MW, 200 m di  altezza e un diametro del rotore di 170 m, da realizzarsi nei Comuni di San Fili, San Lucido, Marano Principato e Cerisano (CS).

Per l’associazione ambientalista, la localizzazione dell’impianto, pur non ricadendo all’interno di aree protette, rientra in un corridoio faunistico di pregio, interessato da rotte migratorie di varie specie di avifauna di medio/grandi dimensioni, quali i veleggiatori (tra cui rapaci, avvoltoi, cicogne e gru), molto vulnerabili al rischio di collisione proprio per la tecnica di volo utilizzata e, particolarmente protette sia da norme comunitarie che nazionali. Le torri, con la loro elevata altezza (200 metri), poste in posizione panoramica sul crinale della catena costiera, creerebbero, inoltre, un impatto visivo fortemente deturpante per il paesaggio.

L’impianto sarebbe visibile sia dalla valle del Crati che dalla costa tirrenica, da gran parte della provincia di Cosenza e anche da molti territori delle province di Catanzaro e Vibo Valentia. Per di più il territorio in questione, catena costiera paolana, è stato inserito fra i corridoi ecologici regionali con DGR 759/2003, ed è da considerarsi parte integrante della rete regionale della biodiversità, in quanto trattasi di un sistema montuoso di collegamento ecologico funzionale tra l’altopiano Silano e i Monti dell’Orsomarso (Parco Nazionale del Pollino). L’area è da considerarsi ad alta valenza naturalistica, quindi, non idonea ad ospitare un impianto eolico di tali dimensioni.

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