Trasparenza, autonomia, solidarietà, cittadinanza partecipata e impresa sociale. Sono queste le parole chiave con cui il sottosegretario Luigi Bobba descrive il Codice del terzo settore, pubblicato ieri, 2 agosto, in Gazzetta Ufficiale.
Il Codice, in vigore già da oggi, 3 agosto, è composto da 104 articoli ed è il decreto legislativo più corposo della riforma del Terzo settore. “Abbiamo fatto un’opera di riordino della copiosa legislazione esistente, ma anche introdotto novità importanti – ha affermato Bobba – riconoscendo per la prima volta la normativa per gli Enti del Terzo Settore (ETS)”.
Cosa cambia?
Innanzitutto vengono definiti ETS tutte le organizzazioni di volontariato, le associazioni di promozione sociale, gli enti filantropici, le imprese e le cooperative sociali, le reti associative, le società di mutuo soccorso, le associazioni riconosciute e non, le fondazioni e gli altri enti privati con finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale che confluiscono in un unico registro nazionale del Terzo settore. Il registro è gestito su base territoriale in collaborazione con ogni Regione.
Gli ETS sono tenuti a rispettare alcuni obblighi tra cui la redazione del proprio bilancio (con stato patrimoniale e rendiconto finanziario) e della relazione di missione che descriva il perseguimento delle finalità statutarie. Possono, nel contempo, accedere a diverse agevolazioni fiscali.
Una parte del Codice è dedicata ai Centri di servizio per il volontariato che si devono riaccreditare ed offrire servizi non più solo ai volontari delle OdV, ma anche a tutti i volontari presenti negli Enti del Terzo Settore. I Centri sono governati da un Organismo nazionale di controllo (Onc) e dalle sue articolazioni territoriali (Otc). Nella governance dei Centri di servizio possono entrare tutti gli ETS lasciando però al volontariato la maggioranza nelle assemblee.
Ora non resta che attendere gli altri decreti che andranno a completare e dettagliare il testo. Per tutte le novità seguite il nostro sito e la nostra pagina Facebook.