Un esemplare adulto di cicogna bianca ha terminato la sua esistenza imbrigliato in un cavo elettrico. A dare l’allarme è stato il responsabile della LIPU – Lega Italiana Protezione Uccelli di Rende, Roberto Santopaolo che si è accorto del tragico evento durante la normale attività di monitoraggio e controllo ai siti di nidificazione della specie nella Valle del Crati (zona Bisignano).
La sfortunata cicogna è stata recuperata dagli operai Enel, mentre il volontario e naturalista LIPU, Giuseppe Intrieri, ha assistito alle operazioni di recupero ed ha documentato fotograficamente quanto accaduto. Dalle analisi delle foto si cercherà di capire la dinamica dell’incidente ed attuare interventi che possano evitare il verificarsi, in futuro, di casi del genere. I rischi di elettrocuzione per uccelli con grandi aperture alari come la cicogna bianca sono, purtroppo, possibili. La cosa curiosa però, sostengono i tecnici Enel e i responsabili della LIPU, è che i conduttori di questo specifico traliccio elettrico erano stati isolati alcuni anni fa quando venne posizionata la piattaforma nido dove la coppia di cicogna aveva già nidificato per due anni consecutivi. In questi giorni si apprestava a compiere la terza nidificazione. La popolazione calabrese di cicogna bianca conta in Calabria un totale di 17 coppie. Di queste, 16 hanno scelto di nidificare su piattaforme nido appositamente predisposte dalla sezione LIPU di Rende per favorire il ritorno e la nidificazione di questa specie in Calabria. I volontari hanno consegnato il corpo della cicogna al Museo di Storia Naturale dell’Università della Calabria per essere imbalsamato. Potrà così assolvere ad un altro ruolo che è quello didattico divulgativo di cui soprattutto le nuove generazioni hanno bisogno.