L’intolleranza nei confronti del diverso è un fenomeno che spesso si manifesta in forme di comunicazione violenta prima che in azioni di aggressione fisica. Si chiama “hate speech” o “discorso d’odio”, e i social network ne facilitano la pratica e la diffusione grazie all’anonimato, aggravandone le conseguenze specie fra i più giovani.
Su queste premesse è nato “No Hate Speech”, uno scambio giovanile organizzato all’Università della Calabria dall’associazione Entropia APS e cofinanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Erasmus+. Dal 26 settembre al 5 ottobre, trenta giovani provenienti da Italia, Bulgaria, Estonia, Ungheria e Danimarca, guidati dai coach dell’associazione, hanno partecipato ad attività di educazione non formale legate all’uso dei media, con l’obiettivo di acquisire maggiore consapevolezza ed individuare strategie e strumenti di contrasto al fenomeno dell’odio in rete.
“L’approccio non formale che caratterizza le nostre attività – ha spiegato la presidente di Entropia APS Daniela Ielasi – crea un ambiente sicuro nel quale i partecipanti si sentono liberi di esprimersi e vengono stimolati ad essere proattivi e protagonisti del cambiamento. Il valore aggiunto europeo consente inoltre di sviluppare competenze chiave in campo linguistico e interculturale oltre che nel lavoro di gruppo: gli scambi giovanili sono un’opportunità straordinaria per i giovani, non necessariamente studenti universitari, specie nel nostro territorio”.
A fine progetto i 30 partecipanti hanno ricevuto lo YouthPass, certificato europeo delle competenze, nel corso di una cerimonia che ha visto la presenza di Giovanna Vingelli, docente e presidente del Centro di Women’s Studies dell’Università della Calabria.