Prima di parlare di inclusione sociale è importante capire quali possono essere le radici che generano l’esclusione. Da questa considerazione sono partite le attività del training course “CIP – Coaching and Inclusion Practices” appena concluso al DAM dell’Università della Calabria. Il corso, organizzato dall’associazione Entropia APS e sostenuto dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Erasmus+ Youth, si è svolto dal 7 al 14 novembre ed ha visto la partecipazione di 24 youth workers provenienti da Italia, Bulgaria, Romania, Polonia, Germania, Estonia, Spagna e Lituania. Accolti dallo staff, dai volontari, dalla presidente, dalla coordinatrice del progetto Maria Pia Belmonte e dai trainer Silvia Crocitta e Luca Mollo, i corsisti hanno vissuto per una settimana nel campus, facendo formazione, esplorando la città ed interagendo con la comunità locale.
Tra gli obiettivi del progetto c’era lo sviluppo di nuove competenze, riconosciute a livello europeo dalla certificazione YouthPass, al fine di progettare e gestire sessioni di coaching inclusive con gruppi di giovani, ma anche la condivisione di conoscenze ed esperienze fra pari.
“Lavoro in diverse ONG in Lituania e in Italia – racconta Lina, una partecipante dell’organizzazione Tavo Europa – concentrandomi in particolare su progetti Erasmus+ e Corpo Europeo di Solidarietà che coinvolgono persone con minori opportunità: quando ho visto la call, mi ha colpito perché si concentra esattamente sugli argomenti che mi interessano personalmente e professionalmente. Ci è sembrata anche una buona occasione per conoscere diverse associazioni in Europa e in Calabria che lavorano nello stesso campo e possono fornire input interessanti o dare vita a nuove collaborazioni”.
Durante le attività gli animatori giovanili hanno analizzato le storie di coloro che per diverse ragioni si trovano ad essere esclusi, immaginando insieme ed elaborando strategie e strumenti adeguati ai casi per i quali ancora non è stata trovata una risposta “standard”. Gli esiti saranno raccolti in una toolbox e pubblicati a beneficio di tutte le organizzazioni del network Erasmus+ Youth.
“La nostra associazione lavora da dieci anni con il programma Erasmus – ha dichiarato la presidente Daniela Ielasi – abbiamo cominciato organizzando scambi giovanili e adesso siamo pronti, con i nostri youth workers, a restituire un bagaglio di conoscenze ed esperienze maturato sul campo, anche grazie alla nostra peculiare storia associativa. Questo è il secondo training course che organizziamo e l’interesse riscosso ci gratifica e ci sprona a proseguire”.