L’associazione di volontariato di protezione civile Tutela Civium di Luzzi si costituirà parte civile nel processo per la morte di Francesco Dino Filato.
Il giovane volontario, alla guida della sua automobile, perse la vita in un incidente stradale avvenuto il 3 ottobre 2014 sulla SS 107 Paola – Crotone SS 107, nei pressi di Cerenzia, scontrandosi con un’altra auto. Il processo inizierà il prossimo 21 marzo presso il Tribunale di Crotone e l’associazione, per la costituzione di parte civile, ha nominato l’avvocato Sabrina Rondinelli. Tutela Civium vuole far valere il diritto di vita delle persone contro chi continua a guidare in modo pericoloso auto non omologate mettendo, così, in pericolo la vita degli altri.
“La costituzione di parte civile – fa sapere il presidente dell’associazione, Gianfranco Pisano – non è finalizzata a racimolare qualche euro, ma solo ad ottenere giustizia. Francesco Dino era un volontario che si sacrificava per gli altri, rischiando anche la propria vita, la sua scomparsa è una grande perdita per tutto il mondo del volontariato calabrese”.
Filato era un elemento fondamentale per le attività dell’associazione. Al momento del tragico evento era segretario e responsabile mezzi e attrezzatura del sodalizio luzzese. “Con la sua perdita – continua ancora Pisano – siamo stati costretti a cedere i nostri mezzi d’intervento, perché il suo lavoro ci faceva risparmiare in manutenzione e riparazioni”.
Francesco, nel corso degli anni, è stato operativo in vari eventi calamitosi, sul territorio regionale e nazionale, in modo particolare partecipando, nel 2012, alle attività connesse all’emergenza sisma in Emilia Romagna, in forza al coordinamento operativo della colonna Prociv Arci Nazionale. Filato contribuì alla gestione logistica del campo base di San Carlo, in località Sant’Agostino e collaborò alla gestione del Capi – Centro assistenziale di pronto intervento.