Il Terzo Rapporto, che è stato presentato il 21 novembre presso l’Auditorium del grattacielo Intesa Sanpaolo di Torino, affronta alcuni temi centrali per comprendere l’evoluzione del secondo welfare nel nostro Paese – come l’innovazione sociale, l’empowerment dei destinatari degli interventi, l’interazione con il Pubblico e l’attivismo “dal basso” – e approfondisce modi operandi, progetti e strategie delle tante realtà che sono parte integrante del secondo welfare.
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Fonte: http://www.secondowelfare.it
I capitoli del documento spaziano dalle imprese che implementano piani di welfare aziendale allo sviluppo della bilateralità, dalle forme di contrasto messe in campo dalle Fondazioni di origine bancaria al ruolo delle Fondazioni di partecipazione per il “dopo di noi”, dalle Youth Bank alle Fondazioni comunitarie nate nel Mezzogiorno, passando per il ruolo sempre più importante del mondo assicurativo, il contributo delle Fondazioni d’impresa all’evoluzione della filantropia istituzionale, fino alle nuove misure di contrasto all’indigenza.
Quantificare questa moltitudine di esperienze, attività e servizi non è stata cosa facile. In primo luogo perché mancano fonti e dati aggregati, ma anche perché la continua evoluzione di proposte, idee e sperimentazioni rende difficile stare al passo con i diversi percorsi che segue il secondo welfare. Eppure i dati presentati all’interno del Rapporto, anche grazie al ricorso a infografiche riassuntive dei numeri più interessanti relativi ai vari fenomeni analizzati, restituiscono pezzi sempre più “pesanti” di un mosaico in continua espansione. In questo senso il secondo welfare non è più considerabile un insieme di iniziative sporadiche, ma di veri e propri nuovi pilastri che compongono un edificio destinato a pesare – al di là dei giudizi di valore – nel panorama del welfare e, più in generale, del modello sociale italiano.