Solidarity Tour. Legami di amicizia tra richiedenti asilo e studenti Unical

Solidarity Tour. Legami di amicizia tra richiedenti asilo e studenti Unical

solidarityDoveva essere un tour in giro per la Calabria, il “Solidarity Tour” promosso dell’Associazione culturale Entropia e finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Corpo Europeo di Solidarietà, invece si è trasformato, causa Covid, in un viaggio sul posto, attraverso il cibo, la musica, il teatro, le maschere, la lingua e i dialetti calabresi, ugualmente entusiasmante. Nell’iniziativa sono stati coinvolti giovani richiedenti asilo provenienti da Gambia, Mali, Senegal, Bangladesh, Pakistan e ospiti del CAS (Centro di Accoglienza Straordinaria) di Rende.

Alcuni di loro vivono qui già da anni ma la distanza del Centro dalla città non ne agevola l’integrazione nella comunità rendese mentre la pandemia, nell’ultimo anno, ha complicato ulteriormente la vita sociale e lavorativa di questi ragazzi. L’impossibilità di visitare centri più distanti si è trasformata nell’opportunità di sviluppare con i partecipanti percorsi più approfonditi ed efficaci: gli obiettivi del progetto, ossia l’integrazione e l’inclusione, sono stati raggiunti mediante attività educative e non formali ed anche attraverso lo scambio linguistico.

Le attività sono state animate da un gruppo internazionale di volontarie del Corpo Europeo nonché studentesse dell’Università della Calabria: Debora Muro Bellandi, Martina Talarico, Jole Marchio, Matilde Pantano e Sady Villamajor. A loro si sono aggiunti nell’ultimo mese anche i due nuovi volontari europei di Entropia, Timo e Iratxe.

Il progetto ha avuto la durata di sei mesi ed ha portato gradualmente alla creazione di legami di amicizia fra gli ospiti del Centro e gli studenti italiani e internazionali dell’Unical. Scambio fra pari, mutua comprensione, dialogo interculturale, confronto aperto e propositivo fra giovani della stessa età: il progetto ha già modificato la percezione reciproca fra due micromondi così vicini eppure, finora, così distanti, come il Campus universitario e il Centro di Accoglienza, gettando le basi per un percorso di integrazione più a lungo termine e ad ampio raggio, sul quale l’associazione sta già lavorando.

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