“Siamo in piena emergenza coronavirus, ma i donatori di sangue calabresi hanno dimostrato che la speranza può e deve vincere la paura”. Con queste parole il presidente regionale Fidas Calabria, Antonio Parise, commenta le attività di raccolta sangue sul territorio regionale.
La Fidas, acronimo di Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue, svolge la propria attività di volontariato in tutta la regione da oltre quarant’anni, attraverso le associazioni federate Fidas Paola, Adspem (Associazione donatori sangue per emopatici) Fidas di Reggio e Advst (Associazione donatori volontari sangue per talassemici) di Locri.
“Verso la metà del mese di marzo – dichiara Parise – diverse regioni hanno segnalato una forte riduzione delle donazioni e, di conseguenza, noi associazioni abbiamo intensificato gli appelli, che i donatori hanno accolto con grande spirito di solidarietà aderendo alle raccolte sangue, svoltesi in totale sicurezza secondo le norme vigenti. Scalea, San Marco Argentano, Amantea, Grisolia, Locri, Caulonia Marina, Bianco, Marina di Gioiosa Jonica, Arghillà, Reggio Calabria, sono solo le ultime località dove le autoemoteche Fidas hanno svolto le attività di raccolta sangue, in aggiunta alle attività quotidiane svolte presso i centri trasfusionali ospedalieri”.
Per Parise è necessario non abbassare la guardia e continuare a donare. “Le nuove ricerche sulla lotta al coronavirus attraverso il plasma dei donatori già in possesso di anticorpi ci fa ben sperare come questo importante liquido possa essere utilizzato in molteplici ambiti. Al momento però occorre pensare in primis ai malati onco-ematologi, agli oltre ottocento talassemici calabresi, agli interventi chirurgici urgenti e non prorogabili”.