È stata una bella giornata di riflessione e condivisione quella promossa lo scorso 14 luglio a Corigliano dal CSV Cosenza che ha visto la partecipazione delle Associazioni dello Ionio cosentino provenienti da diverse zone del territorio (Cariati, Trebisacce, Rossano, Corigliano, ecc.). I volontari si sono incontrati per un confronto sui valori e sull’identità del Volontariato.
Fondersi tra Associazioni che mirano al raggiungimento dello stesso obiettivo per poi spegnersi e creare una nuova identità associativa è possibile? Come le Organizzazioni di Volontariato locali vivono, leggono e interpretano la crisi? La spinta a crescere (e quindi a strutturarsi, dotarsi di professionalità, ecc.), fino a che punto fa bene? Il ruolo politico come si esercita senza cadere in nuovi collateralismi? La gratuità è un valore superato o continua a dare un senso al Volontariato? A queste 5 domande i partecipanti, suddivisi in due gruppi di lavoro, hanno cercato di dare risposte.
La discussione è partita da una provocazione: il Volontariato è destinato a morire? I volontari, con animosità, hanno difeso il ruolo dell’associazionismo. Il Volontariato non può “morire” in quanto “prodotto” di storie, persone e fatti, ma può e deve trasformarsi per raggiungere traguardi sempre più ambiziosi e garantire la soddisfazione dei diversi bisogni sui territori. La collaborazione e la condivisione tra associazioni è stata considerata condizione imprescindibile per garantire tale trasformazione. “Il nostro simbolo è quello di un maratoneta che si ferma solo per dare il testimone ad altri, al fine di raggiungere l’obiettivo”.
Dunque un Volontariato che si incontra, si confronta, lavora insieme, ma non si fonde affinché non vadano perse le singole specificità di ogni associazione. Un altro punto affrontato durante la discussione è stato il rapporto con le istituzioni. “Il volontariato non può sostituirsi allo Stato, ma deve integrarsi con esso”. È necessario far valere il ruolo dell’associazionismo sul territorio avviando una proficua collaborazione con le istituzioni locali.
I partecipanti si sono, inoltre, confrontati sul ruolo del Volontariato in questo periodo di crisi considerandolo un osservatorio privilegiato di ciò che accade nella realtà, più e meglio di quanto possa fare il pubblico. La crisi, per i volontari, ha portato nuovi bisogni a cui è necessario dare nuove risposte pur con minori risorse a disposizione. Ci si è soffermati anche sul valore della gratuità considerato il perno dell’azione volontaria, nonostante sia emerso il bisogno delle associazioni di essere maggiormente sostenute dalle istituzioni nel far fronte alle spese necessarie per portare avanti le attività.
L’incontro è stato utile per dare il via ad un percorso che permetta alle associazioni di programmare insieme attività e iniziative a partire dal prossimo autunno. Un’occasione per rafforzare la rete dell’associazionismo e per avviare una programmazione partecipata e condivisa sul territorio. Le associazioni vogliono partire al più presto e stanno già pensando alla realizzazione di una scheda per l’elaborazione dei bisogni sui territori dello Ionio per le diverse fasce d’intervento.
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