Rischio sismico e prevenzione. Successo per la manifestazione di Tutela Civium a Luzzi

Rischio sismico e prevenzione. Successo per la manifestazione di Tutela Civium a Luzzi

rischio-sismico-3Le buone prassi sul rischio sismico sono state al centro di una due giorni che si è svolta il 22 e 23 settembre scorsi a Luzzi organizzata dal Comune, dall’Associazione Tutela Civium e dal Settore Protezione Civile della Regione Calabria in collaborazione con il CSV – Centro Servizi per il Volontariato della provincia di Cosenza.

L’iniziativa, promossa in occasione del ventennale della Legge sulla Protezione Civile (1992 – 2012) è stata l’occasione per riflettere sul ruolo della Protezione Civile oggi e per affrontare il tema “Disabilità ed emergenze”.

 

In modo particolare la giornata del 22 è stata caratterizzata  dall’esercitazione di Protezione Civile di tipo sismico “Tebe 2012” che ha consentito di verificare l’efficacia del Piano d’emergenza del Comune di Luzzi con relativa mappatura della disabilità. È stata, infatti, attivata la colonna mobile sulla disabilità costituita da diverse Associazioni del cosentino che hanno preso parte al progetto pilota per la formazione di Volontari di Protezione civile per l’analisi e la pianificazione dei rischi in relazione alle diverse abilità.

È stata una bella giornata” – ha affermato il Sindaco, Manfredo Tedesco, durante il suo intervento nel corso del convegno del 23 settembre che si è svolto presso la sala consiliare del Comune. “L’esercitazione è andata bene e ci ha dato la possibilità di individuare le criticità del Piano”. Per Tedesco si potrebbe dar vita ad un Consorzio di comuni per realizzare un Centro Operativo Integrato nella Valle del Crati.

Sull’importanza della prevenzione si è soffermato anche Piero Olivito del comando provinciale dei Vigili del Fuoco. “Stiamo incentivando i dirigenti scolastici ad effettuare nei propri plessi le esercitazioni di Protezione Civile. Come Vigili del Fuoco siamo sempre disponibili a partecipare, i soldi spesi per la prevenzione sono soldi spesi bene”. Olivito ha anche annunciato la prossima attivazione di due distaccamenti del Corpo dei Vigili del Fuoco a San Giovanni in Fiore e Corigliano.

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Apprezzamento per l’iniziativa è stato espresso dall’Assessore provinciale alla Protezione Civile, Biagio Diana. “È importante coinvolgere le giovani generazioni in un percorso di prevenzione. Quella di Luzzi è una buona pratica amministrativa”. Diana ha manifestato, inoltre, la disponibilità della Provincia nell’organizzare iniziative dirette alla prevenzione insieme al mondo del Volontariato e al CSV.

Il Dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo di Luzzi, Vincenzo Garofalo ha posto l’accento sul forte senso di responsabilità mostrato dagli alunni. “Ben 190 studenti e 20 docenti hanno partecipato all’esercitazione e l’edificio è stato evacuato in 6/7 minuti”. Di percorsi di promozione di buone prassi sul rischio sismico si sono soffermati il CSV di Cosenza e di Modena.

Maria Annunziata Longo, Presidente di Volontà Solidale – CSV Cosenza ha illustrato i dati contenuti nella quarta indagine sul rischio sismico di Cittadinanzattiva che quest’anno ha riguardato le regioni Calabria e Campania. “Il terremoto è un grande sconosciuto per ragazzi e adulti e resta ancora approssimativa la conoscenza del territorio in cui si vive. Ad esempio sfiora il 50% la percentuale di genitori ed è ancor più bassa (38%) quella degli studenti consapevole che un terremoto non può essere previsto ma che si può solo valutare la pericolosità di una zona; appena uno su quattro, poi, conosce la zona sismica del comune in cui vive”. Per Maria Annunziata Longo si tratta di dati sconcertanti, ecco perché diventa importante investire in prevenzione. “L’idea del CSV Cosenza è quella di avviare una collaborazione con le istituzioni locali e con il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile per la realizzazione di un percorso di sensibilizzazione rivolto all’opinione pubblica”. Il Centro Servizi ha già prodotto del materiale divulgativo sulle regole comportamenti da seguire in caso di calamità naturali che sarà distribuito alle Associazioni affinché possano utilizzarlo nelle loro attività.

Stefania Michelini, Responsabile territoriale del distretto di Mirandola dell’Associazione Servizi per il Volontariato di Modena ha illustrato il lavoro effettuato dal Centro Servizi durante l’emergenza terremoto in Emilia Romagna. “Il CSV ha operato nell’immediato mettendo in rete le Organizzazioni di Volontariato e il Terzo Settore, ha realizzato un sito internet di supporto alla Protezione Civile (www.terremoto.volontariamo.com) in cui sono state inserite tre sezioni inerenti la raccolta fondi, la raccolta di beni e la ricerca di volontari. Al 12 settembre circa 7.000 persone si sono offerte per attività di volontariato”. Lo stesso Centro Servizi ha attivato, da tempo, un progetto di prevenzione del rischio, soprattutto idrogeologico, nelle scuole superiori di Modena. Nell’anno in corso sono stati attivati 3 campi di due giorni e le associazioni hanno incontrato ben 600 studenti. Molti di loro potrebbero diventare volontari, come è già accaduto negli anni passati con una sensibilizzazione di questo tipo nelle scuole. Gli obiettivi del percorso sono molteplici: favorire la rete tra le Associazioni, promuovere il Volontariato, favorire comportamenti responsabili e promuovere la Protezione Civile tra i giovani.

Sharon Caradonna è una volontaria di Protezione Civile de L’Aquila che ha raccontato ai presenti la sua storia. Prima del terremoto che ha colpito l’Abruzzo non aveva mai pensato di fare volontariato. Interessante anche l’intervento di Anastasia Carbone del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile. “Non esistono persone disabili, esistono condizioni d’ambiente sfavorevoli”.

Carbone ha presentato un’indagine sui piani di soccorso in emergenza con persone con disabilità effettuata nelle province italiane. Su 110 Province solo 32 hanno un piano di emergenza e pochissime delle 32 hanno un occhio di riguardo per le persone disabili. Tra tutte le Province analizzate sono state individuate anche buone pratiche (Provincia di Firenze e Provincia di Siena). “Anche Luzzi è una buona pratica e come Dipartimento abbiamo pensato di realizzare un’indagine sui comuni. Partendo dal basso si può fare moltissimo”.

All’incontro era presente anche Edoardo D’Andrea, Coordinatore pianificazione sismica della Regione Calabria. “In Calabria su 409 comuni, 261 rientrano in quelli di prima fascia per l’alta densità sismica e 209 sono stati destinatari di contributi per i Piani di Intervento. Su 290 solo il 50% ha redatto piani comunali e solo un terzo ha un piano di emergenza valido”. D’Andrea, che ritiene molto valida la proposta del Sindaco di Luzzi di realizzare un Centro Operativo Integrato nella Valle del Crati, si è poi soffermato sulla mappa della disabilità. “Il 27 settembre dovrebbe essere approvata  la proposta di integrazione della problematica relativa al soccorso delle persone disabili in situazioni di criticità nei piani comunali di emergenza”.

Gianfranco Pisano dell’Associazione Tutela Civium ha presentato il Piano d’emergenza del Comune di Luzzi aggiornato al 2012 con integrazione della mappatura della disabilità attraverso il quale sono state individuate le aree di intervento (è stata evidenziata la difficoltà nell’evacuazione dei cittadini dal centro storico). Inoltre è stata modificata la sala operativa con il raggruppamento delle funzioni di supporto.

La mappatura (condivisa con  FISH – Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap e della FAND – Federazione Associazioni Nazionali Disabili) e tutti i documenti relativi al Piano sono disponibili sul sito internet http://www.comunediluzzi.it/area.asp?Area=56.

Dopo le testimonianze dei volontari Arturo Bruno dell’Associazione Lupi delle Serre cosentine e Gino Gerbasi della Prociv Carolei, le conclusioni sono state affidate a Antonio Salpietro del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile che ha ringraziato i volontari per il lavoro che svolgono con passione e serietà. “Il futuro della Protezione Civile è la prevenzione. Il ruolo del Volontariato nella Protezione Civile è fondamentale, ma deve essere professionale e non si può improvvisare. Dobbiamo lavorare molto sulla formazione”.

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