Dieci sigle ambientaliste chiamano in causa i Comuni di Cosenza e Rende in merito agli interventi meccanici lungo il torrente Campagnano che privano la fauna selvatica del suo habitat naturale.
“Non si capisce come dei lavori di pulitura di un alveo fluviale, evidentemente per liberarlo anche da plastica o altri materiali di rifiuto, vengano eseguiti con mezzi meccanici facendo tabula rasa di tutto, compresa la vegetazione ripariale, nonché diversi canneti che erano presenti lungo le sponde e luogo di rifugio e sosta per molte specie animali e che ora si trovano ammassati in grossi cumuli lungo le due sponde” – scrivono le associazioni in una nota. I volontari lanciano un appello affinché chi di competenza possa immediatamente bloccare i lavori, così come concepiti, per avviare un’opera di manutenzione concordata con esperti del settore per evitare ulteriori ed inutili danni all’ambiente naturale. Per gli ambientalisti, quando vengono eseguiti questi interventi, sarebbe opportuno che le amministrazioni comunali convocassero non solo ingegneri, geometri o architetti ma anche naturalisti, forestali e botanici. A firmare l’appello le associazioni: LIPU Calabria Coordinamento regionale e delegazione provinciale di Rende, WWF Calabria Citra, Italia Nostra vice presidenza nazionale, Forum ambientalista Calabria, FIAB Cosenza Ciclabile, I Giardini di Eva, MEDiterranean MEDIA, “Il Riccio” Castrovillari, Solidarietà e Partecipazione Castrovillari, Comitato Piazza Piccola Cosenza, Comitato Riforma Rivocati.