Si è conclusa, nei giorni scorsi, l’ultima tappa di inanellamento scientifico su alcuni pulli di cicogna bianca nati in Calabria nel 2020. L’attività rientra nel più ampio piano di azione denominato “Cicogna bianca Calabria” che la sezione Lipu (Lega italiana protezione uccelli) di Rende ha messo in campo dal 2003 per favorire la nidificazione di questa specie in regione attraverso l’installazione di nidi artificiali, una sorta di piattaforme circolari in legno.
L’attività di inanellamento, che riveste una particolare importanza scientifica e protezionistica, è stata possibile grazie ad una collaborazione tra Lipu, Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) ed E-Distribuzione, la società del gruppo Enel che gestisce la rete elettrica a media e bassa tensione. L’inanellamento è una tecnica che consiste nel fissare un anello metallico al tarso degli uccelli con impresso un codice alfanumerico.
L’obiettivo è tenere traccia dei movimenti degli uccelli e raccogliere informazioni sul loro stile di vita. È uno dei metodi più efficaci per studiare la biologia, l’ecologia, il comportamento, i movimenti e la demografia degli uccelli. I volontari e i naturalisti della Lipu di Rende hanno identificato otto nidi, di cui cinque nella Piana di Sibari e tre nella valle del Crati sui trenta presenti in regione e costantemente monitorati dagli stessi volontari. Si è quindi proceduto ad inanellare i pulli in maniera scaglionata in base all’età degli stessi per un totale di 17 pulli marcati.
Purtroppo quest’anno, in un nido della Valle del Crati, un piccolo è stato trovato privo di vita strozzato da un groviglio di rete in nylon, mentre l’altro pullo presentava una grave ferita a livello del tarso con il filo di nylon che aveva inciso profondamente la carne arrivando all’osso ma, per fortuna, i volontari della Lipu e gli operari di E-distribuzione sono riusciti a salvarlo.