La LIPU – Lega Italiana Protezione Uccelli di Rende ha scritto una lettera aperta ai Comuni di Cosenza e Rende e ai rispettivi corpi di polizia municipale oltre che alla Polizia Provinciale per chiedere un incontro al fine di fermare la morìa di rondoni maggiori che cadono dal sito di nidificazione.
Cosenza è una città che ospita tantissimi rondoni, specie protetta e non molto diffusa in Italia. I rondoni, come del resto rondini e balestrucci sono importanti, e quindi vanno protetti, non solo per il loro valore intrinseco (vanno ad aumentare la cosiddetta biodiversità), ma anche per il loro comportamento e per la loro riconosciuta utilità. Queste specie si cibano esclusivamente in volo di insetti, prevalentemente mosche e zanzare.
A Cosenza una colonia è presente, ormai da diversi anni, sotto la cosiddetta sopraelevata che attraversa la città da est ad ovest per una lunghezza di circa un chilometro. La problematica, anche se in misura molto più contenuta, è presente anche a Rende, in alcuni tratti in cui la suddetta sopraelevata attraversa il territorio, in particolare su via Panagulis. Dallo scorso anno l’associazione ha constatato come, diversi pulli non ancora in grado di volare, cadono a terra. Nella stagione riproduttiva 2021 i volontari hanno stimato circa 5-600 piccoli di rondoni maggiori caduti schiacciati dalle macchine, da pedoni, predati da cani e gatti o che restano a terra in attesa di morire, una vera e propria strage.
Questo oltretutto solleva anche una questione igienico sanitaria perché i corpi morti degli uccelli attirano mosche, topi ed altri animali predatori necrofagi. Attualmente, in questa stagione riproduttiva appena iniziata, sono circa 70 i rondoni stimati morti a terra. I piccoli cadono dal nido per le vibrazioni della sopraelevata causate dal passaggio di camion e tir, ma anche perché i nidi non sono bene ancorati. Secondo la Lipu si potrebbero trovare delle soluzioni condivise come interventi tecnici sulle strutture o installazione di casette nido.