Si svolgerà dal 3 maggio al 30 giugno, al palazzo Sersale di Cosenza, nel centro storico della città, “L’arte del cucito”, laboratorio gratuito di sartoria e costumistica organizzato dall’Anteas di Cosenza e sostenuto dalla Fondazione CON IL SUD mediante il contributo destinato alle attività ordinarie dell’associazione.
Il laboratorio, condotto dalla sarta e costumista ucraina Natalia Kotsinska, è promosso in collaborazione con l’associazione culturale e teatrale “Maschera E Volto”, l’organizzazione di volontariato Be Equal, la Fondazione Santa Maria delle Vergini e il Coordinamento Donne FNP CISL.
Destinatarie del laboratorio saranno 20 donne di età compresa tra i 18 e i 70 anni, disoccupate, inoccupate, italiane, straniere e di diversa estrazione sociale, residenti in Calabria e/o ospiti della struttura residenziale Fondazione Santa Maria delle Vergini interessate ad apprendere l’antica arte del cucito. Il laboratorio si articolerà in otto lezioni pomeridiane teorico – pratiche di circa 2 ore e 50 minuti ciascuna. L’organizzazione si riserva di comunicare gli orari ed i giorni di svolgimento degli incontri ed eventuali rimodulazioni del numero di incontri e durata. Il corso è a numero chiuso, pertanto le iscrizioni saranno accettate in ordine di arrivo fino a esaurimento dei posti disponibili. Ci si può iscrivere entro e non oltre il 15 aprile scrivendo un’email all’indirizzo laboratoriodisartorianteas@gmail.com oppure recandosi presso la sede dell’associazione in via Pasquale Rebecchi, 13, a Cosenza. A conclusione del percorso laboratoriale sarà organizzato un evento conclusivo, una sfilata di costumi realizzati nel corso delle attività. Alle partecipanti sarà rilasciato un attestato di frequenza.
“Impara l’arte e mettila da parte – ha dichiarato Benito Rocca, presidente dell’associazione – questo antico motto di spirito ben si sposa con la mission della nostra associazione di volontariato e di promozione sociale: creare un ponte ideale tra le antiche maestranze, i vecchi mestieri e le nuove figure professionali. L’arte del cucito intreccerà i fili della tradizione e dell’innovazione, creerà nuovi modelli, nuovi stili e mode, offrirà competenze professionali e nuove possibilità di inserimento lavorativo a donne inoccupate o disoccupate, di diversa etnia, cultura ed estrazione sociale, che rischierebbero altrimenti di essere tagliate fuori dal mercato del lavoro per età, difficoltà linguistiche, condizioni economiche o per assenza di riconoscimento di un titolo di studio acquisito nella nazione di provenienza”.