È stata rinviata, all’esame della commissione componente, la prima, che si occupa di Affari istituzionali, la proposta di modifica della Legge regionale sul gioco d’azzardo in Calabria. Il testo normativo, avversato da diversi consiglieri, anche della maggioranza di centrodestra, e dalle associazioni a tutela dei cittadini tra cui Libera e la Conferenza episcopale Calabra, è stato tolto dall’ordine del giorno del Consiglio regionale che si è svolto il 12 dicembre scorso.
Ad esprimere la propria contrarietà al testo anche la FICT (Federazione Italiana Comunità Terapeutiche) rappresentata dal presidente Luciano Squillaci. “Mentre in tutta Italia si muove un movimento di rigetto verso l’eccessiva normalizzazione del gioco d’azzardo, e da professionisti sanitari, associazioni e movimenti si ribadisce con forza la necessità di regole chiare che limitino l’accesso alle sale giochi e mantengano la distanza necessaria con le scuole, i centri sportivi, gli oratori, in Calabria si ragiona al contrario”.
La proposta di legge n.107, che doveva essere portata in Consiglio regionale, di fatto, azzerava le distanze ed i limiti orari di apertura delle sale giochi e scommesse, scaricando la responsabilità di eventuali limitazioni sui sindaci calabresi. “Ciò che lascia davvero interdetti – dichiara Squillaci – è l’assoluta miopia di una politica che sembra non rendersi conto della drammaticità del problema e soprattutto della enorme pericolosità di un messaggio normalizzante che pone a rischio i giovani e giovanissimi”. Per il momento il pericolo è stato scongiurato.