Sono arrivati direttamente da Scampia i responsabili dell’associazione (R)esistenza anticamorra per presentare, a Cosenza, presso la sede del CSV, la Cassa del Mezzogiorno. La cassa di legno, realizzata da un falegname, ex detenuto, contiene prodotti dell’Officina delle Culture “Gelsomina Verde”, una scuola abbandonata e sottratta al degrado, riconvertita in un centro d’eccellenza sociale.
Dentro la cassa si può trovare, per esempio, un ottimo vino realizzato nel primo bene agricolo confiscato della città di Napoli, la confettura di pesca, il volume “Libri Maltrattati” di Antonio Emma e ancora un piccolo albero della libertà, realizzato da un artigiano del posto che insegna l’antico mestiere ai detenuti che frequentano l’officina culturale.
Gli ospiti della Comunità di San Martino, centro di prima accoglienza per migranti che si trova a Cosenza, hanno intonato, in inglese, un canto di auguri per gli amici di Napoli. “Dai, suona quella campana, a tutti piace prendere una vacanza, condividiamo un sacco di amore e felicità. Accendi l’albero di Natale”. Il testo è stato tradotto da Gianni Romeo, presidente di Volontà Solidale – CSV Cosenza che ha voluto, così, salutare l’associazione di Scampia. “Il nostro compito, come CSV, è quello di divulgare le buone notizie e le belle esperienze. Occorre far conoscere il bene che c’è e stare insieme, specialmente in un tessuto sociale contraddittorio come il nostro”. Per Giancarlo Costabile, docente dell’Università della Calabria, oggi si resiste a qualcosa di più della mafia che è la disumanità. “Quella di oggi è l’occasione per raccontare ad una terra corrotta che è la Calabria che noi rappresentiamo l’arca di una nuova alleanza che parla di potere sociale. Insieme possiamo cambiare le cose dando vita ad una rete delle resistenze meridionali”. Alla presentazione della Cassa del Mezzogiorno era presente anche Gianfranco Bonofiglio, direttore lavocedellacalabria.it. “Io sono stato a Scampia e ho trovato una rinascita, quella che ancora qui non c’è. Negli anni 80 tra Cosenza a Napoli c’era più che altro uno scambio di favori criminali, oggi assistiamo ad un rapporto contrario, una rete di resistenze tra diversi soggetti”. Michele Inserra, caposervizio del Quotidiano del Sud ha manifestato la propria felicità nel condividere questa iniziativa di responsabilità e legalità. “Bisogna riappropriarsi dei propri pensieri di libertà” – ha sottolineato il giornalista, bersaglio di minacce e pressioni della ‘ndrangheta e dei poteri forti. Per Ciro Corona dell’associazione (R)esistenza anticamorra è in atto la primavera della città di Napoli. “Le coscienze si sono risvegliate, le persone si stanno riappropriando dei loro territori. Oggi fare antimafia significa prendersi gli spazi abbandonati e restituirli alla città. La nostra più grande vittoria è quando arrivano ragazzi a chiederci di lavorare perché non vogliono spacciare”. L’idea dell’associazione è di replicare il progetto di Scampia nel Sud Italia. E perché no, anche a Cosenza.
“È il Sud che libera il Sud” – ha affermato Ciro, sorridendo.
L’incontro è stato moderato dal giornalista Paolo Talarico di Calabria News 24. Chi vuole conoscere meglio il progetto o acquistare la Cassa del Mezzogiorno può visitare il sito internet www.scampiaresiste.it.