Dal 2 agosto è stata disposta l’introduzione del test screening NAT sulle donazioni di sangue per tutti i soggetti che hanno soggiornato anche solo un giorno nelle province dove sono presenti focolai del West Nile Virus. Questo per evitare il blocco di quasi un mese di donazione nei soggetti coinvolti.
Il virus del Nilo occidentale ha interessato, attualmente, la maggior parte dei territori di Friuli, Veneto, Emilia Romagna, parte del Piemonte e, nei giorni scorsi, sono stati scoperti focolai anche in Lombardia.
Questo virus che solo accidentalmente può infettare l’uomo, attraverso la zanzara comune, è asintomatico per l’80% dei casi e solo nel restante 20% i sintomi possono essere quelli di una sindrome pseudo – influenzale.
“In questo periodo delicato, in cui fisiologicamente si ha un calo di donazione di sangue, il fattore West Nile Virus prevedeva infatti la sospensione temporanea di 28 giorni per le donazioni. Destinatari i lavoratori e i tantissimi studenti fuori sede, o chi, anche solo per un giorno, ha soggiornato nelle province interessate – commenta il presidente della Federazione regionale FIDAS Calabria, Antonio Parise – con questo screening NAT invece, si procede ugualmente con la donazione di sangue e successivamente il Centro regionale di qualificazione biologica di Catanzaro, struttura sanitaria dove arrivano tutti campioni di sangue dei donatori da tutta la regione, provvederà ad analizzare anche l’eventuale presenza del West Nile Virus. Per la nostra regione, già con l’acqua alla gola per via dei pochi donatori di sangue estivi, questo screening rappresenta una boccata d’aria importante”.