Documento finale Stati Generali Esecuzione Penale

Documento finale Stati Generali Esecuzione Penale

banner sgep new mlc d0Il 19 maggio dello scorso anno (2015 ne) il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha dato avvio, dal carcere di Bollate, agli Stati Generali dell’Esecuzione Penale: un lungo percorso di riflessione e approfondimento durato circa un anno durante il quale 18 tavoli di lavoro, composti da personalità esperte del sistema penitenziario e di diverse discipline, hanno dibattuto e prodotto riflessioni e proposte circa l’esecuzione della pena.

Le finalità di uno sforzo così prolungato sono molteplici. Dopo il superamento della censura della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo era chiara e piena la consapevolezza di essere usciti da una delle emergenze, ma tuttavia restava e resta il tema di fondo, cioè come ridefinire una dimensione della pena che nel quadro dei diritti e delle garanzie punti al reinserimento del detenuto. L’Italia è uno dei Paesi che ha il più alto tasso di recidiva al mondo, che sino a due anni fa aveva dedicato scarsa attenzione alle misure alternative al carcere, che aveva largamente fatto ricorso alla custodia cautelare.
Nel disegno di legge di riforma del processo penale è contenuta una delega per riformare l’ordinamento penitenziario: lo scopo degli Stati Generali è stato raccogliere materiali, elaborare proposte e porre la questione della pena e della sua esecuzione al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica, vincere le paure veicolate dal discorso “sicuritario”, per costruire un percorso partecipato di cambiamento della nostra legislazione sul tema. E ancora: portare all’interno del carcere il contributo di chi vive “fuori” e può dare tantissimo in termini di cultura, di formazione professionale e di accompagnamento al graduale reinserimento del detenuto.
Ogni tavolo ha trattato un aspetto tematico e messo a confronto punti di vista anche diversi tra loro. I temi affrontati sono stati questi: architettura e carcere, la vita e la responsabilizzazione del detenuto, donne e carcere, vulnerabilità e dipendenze, minorenni autori di reato, il mondo degli affetti e la territorializzazione della pena, stranieri, lavoro e formazione, istruzione e sport, salute e disagio psichico, misure di sicurezza, sanzioni all’interno della comunità, mediazione e tutela delle vittime dei reati, regole internazionali, formazione degli operatori penitenziari, ostacoli normativi al trattamento rieducativo, processo di reinserimento, organizzazione e amministrazione dell’esecuzione penale.
Orlando ha avviato questo confronto con lo scopo di arrivare a definire un nuovo modello di esecuzione penale e una migliore fisionomia del carcere, più dignitosa per chi vi lavora e per chi vi è ristretto.

Fonte: Ministero della Giustizia.

Le ragioni e gli obbiettivi degli Stati generali e le relazioni finali dei 18 Tavoli tematici ai quali hanno partecipato oltre 200 personalità sono stati illustrati il 18 e 19 aprile 2016 nell’auditorium della Casa circondariale “Raffaele Cinotti” (Roma Rebibbia), alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Comitato di esperti e Tavoli di lavoro
Il documento finale del Comitato di esperti

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