L’associazione Mondiversi, il centro antiviolenza Fabiana e la casa rifugio Mondiversi avevano scritto, nei giorni scorsi, una lettera aperta al presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, al prefetto di Cosenza, Cinzia Guercio e al sindaco di Corigliano – Rossano, Flavio Stasi per richiamare la loro attenzione sulla situazione che vivono le donne vittime di violenza che, a causa dell’emergenza coronavirus, hanno difficoltà ad essere accolte in sicurezza.
Le tre realtà sociali, citando l’accordo siglato lo scorso 24 marzo tra il ministro per le Pari opportunità, Elena Bonetti e il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, invitavano le istituzioni ad individuare, o a confermare laddove già esistenti, nuove soluzioni alloggiative, anche temporanee, nelle quali offrire ospitalità alle donne vittime di violenza che per motivi sanitari non possono trovare accoglienza negli esistenti Centri antiviolenza e nelle case rifugio. Ora arriva una buona notizia.
Il dipartimento per le Pari opportunità del ministero ha disposto un apposito contributo per sostenere gli interventi a favore di queste donne.
“È un provvedimento che ci permette di superare gli ostacoli evidenziati nel nostro appello – scrivono gli operatori di Mondiversi, centro antiviolenza Fabiana e casa rifugio – quando non eravamo nella condizione di ospitare e tutelare le donne che a noi si rivolgevano. Si tratta di un risultato raggiunto con il supporto fondamentale del settore Pari opportunità della Regione Calabria, delle parlamentari che si sono occupate della vicenda e di quanti si sono impegnati per la sua risoluzione. Ed importante è stata sicuramente l’azione ed il sostegno delle agenzie informative che hanno dato spazio e voce al nostro appello”.
Le tre realtà sociali si augurano, inoltre, che al più presto venga sbloccato l’iter per l’autorizzazione al funzionamento delle nuove case rifugio e si consideri la necessità di adeguare gli esigui finanziamenti destinati ai Centri antiviolenza e alle stesse case rifugio.