Compie trent’anni il 19 luglio il più giovane presidente regionale d’Italia tra tutte le associazioni che si occupano di donazione di sangue. Antonio Parise di San Marco Argentano, centro in provincia Cosenza, laurea in scienze motorie e master in management della pubblica amministrazione è un precario del mondo della scuola, un volontario e un donatore e a febbraio è stato eletto presidente regionale della Fidas Calabria.
“La mia prima donazione risale al periodo universitario, avevo 19 anni – racconta Antonio – sono figlio unico e mia madre ha avuto, purtroppo, dei problemi di salute. Scosso dalla mia vicenda personale ho preso consapevolezza di come sia importante fare qualcosa per gli altri”.
La Fidas di San Marco Argentano nasce come sezione della Fidas di Paola nel 2013 e Antonio ne diventa presidente nel novembre 2016. La maggior parte dei componenti del comitato direttivo dell’associazione hanno, attualmente, meno di 30 anni. “Mi sono messo subito al lavoro per far avvicinare i miei coetanei alla donazione e al volontariato organizzando manifestazioni di socializzazione, screening gratuiti, convegni informativi, raccolte sangue e campagne di prevenzione e favorendo la nascita di sezioni Fidas sul territorio provinciale”. Dopo neanche un anno si candida a presidente regionale.
L’intenzione della Fidas, con la sua nomina, è stata quella di stimolare un ricambio generazionale dando un forte segnale di cambiamento culturale proprio a partire dalla Calabria, regione dove i giovani fanno ancora fatica ad affermarsi in ruoli dirigenziali, dalle imprese private all’associazionismo, dai partiti politici alle forze sindacali. Parise snocciola i numeri che riguardano la Calabria in termini di sangue: è la terz’ultima regione in Italia per produzione di globuli rossi e la prima per consumo di farmaci emoderivati. Ci sono 800 talassemici sui 7 mila presenti in Italia, ognuno dei quali ha bisogno di due trasfusioni al mese, quindi 24 all’anno e solo per i talassemici c’è necessità, annualmente, di circa 19 mila e 200 unità di sangue.
Nel 2016 sono state raccolte complessivamente 69 mila unità di sangue, nel 2017 si è registrato un aumento a 73 mila, ma nonostante ciò la Calabria ha dovuto acquistare un centinaio di unità di sangue da altre regioni.
“Dobbiamo lavorare molto sulla sensibilizzazione alla donazione dei ragazzi e dei cittadini stranieri – dichiara il giovane presidente Fidas – visto che il problema oggi è il calo demografico della popolazione e l’aumento dell’aspettativa di vita e, di conseguenza, delle malattie croniche. Difficoltà ce ne sono tante e noi abbiamo una grande responsabilità sulle spalle”.