AMBIENTE. Legambiente Rossano chiede una Banca dell’identità e della memoria

AMBIENTE. Legambiente Rossano chiede una Banca dell’identità e della memoria

legambienteConservare e valorizzare i luoghi d’interesse storico, ambientale e culturale del territorio realizzando una Banca dell’identità e della memoria. È questa la proposta avanzata dal Circolo Legambiente di Rossano dopo l’esondazione del fiume Crati, avvenuta nei giorni scorsi che ha sommerso il Parco Archeologico di Sibari. Di seguito il comunicato stampa dell’Associazione ambientalista. 

Fanno male le immagini del Parco Archeologico di Sibari ancora sott’acqua dopo l’esondazione del Crati, avvenuta nei giorni scorsi. Ma fanno ancora più male le polemiche scoppiate subito dopo sullo stato di conservazione dei beni archeologici, storici e architettonici nel nostro comprensorio. Non perché il tema non sia di notevole importanza, ma perché il dato che si coglie, con qualche fastidio, in molte dichiarazioni, è quello della polemica contingente, da campagna elettorale e perciò fine a se stessa. Se finora il Parco Archeologico di Sibari, sito di grande importanza, non aveva avuto problemi rilevanti lo si doveva al fatto che molti reperti, per l’impossibilità di una seria opera di valorizzazione, conservazione e vigilanza, sono ancora sotto uno strato di terra. Invece, quanto sta accadendo in questi giorni nel sito sibarite è il simbolo dello stato di abbandono dei beni culturali nel nostro comprensorio, della scarsa attenzione per una serie di ritrovamenti che gli stessi archeologi avevano definito di eccezionale importanza. Sembra paradossale, ma nel caso di specie diventa difficile perfino parlare di spreco di risorse, anche perché di soldi pubblici, nel corso degli anni, ne sono stati spesi ben pochi. Mentre compare in tutta la sua “grandezza” una radicata delittuosa negligenza in materia di scoperta, conservazione e valorizzazione del patrimonio archeologico – culturale, come per negare alle persone di riscoprire la propria storia. E’ notizia di questi giorni che il sito archeologico di Castiglione di Paludi è diventato anche luogo di pascolo, mettendo in discussione non solo la fruibilità dell’area, ma lo stato degli stessi ritrovamenti. Eppure una sana attenzione verso i beni archeologici potrebbe alimentare un fermento culturale di cui la nostra comunità ha bisogno. Potrebbe finalmente dare ai cittadini la concreta possibilità di riappropriarsi del proprio passato, di comprendere le comuni origini e di costruire su questa base un forte e sano orgoglio locale. Sarebbe, insomma, una grande opportunità, a disposizione di tutti, per approfondire la conoscenza del territorio e rappresenterebbe anche un’occasione importante a livello economico. Oggi più che mai è necessario prendere consapevolezza non solo di quanto rischia di scomparire, ma anche dell’obbligo incombente di cercare di fare della nostra “memoria” una determinante fonte di sviluppo sostenibile e non assistenziale. Per questo, come Circolo di Legambiente, pensiamo che accanto all’emergenza legata all’esondazione del Crati, è necessario progettare e realizzare una vera e propria Banca dell’identità e della memoria. Uno strumento significativo per creare aggregazione e partecipazione attiva dei cittadini a salvaguardia della loro identità,  per fare in modo che tutti i luoghi d’interesse storico, ambientale e culturale siano in rete in una sorta di museo del territorio che conservi, promuova e valorizzi i tesori storico –culturali della Sibaritide.                                                                          

Circolo Legambiente di Rossano    

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